Vacanza a Santa Caterina Valfurva 2015: resoconto e fotografie
Nel periodo dal 1 al 8 luglio 2015 si è svolta la vacanza dell’Associazione Aiutiamoli a Santa Caterina di Valfurva (SO).
Santa Caterina è una località di alta montagna a circa 1700 mt di quota, immersa nei boschi del Parco Nazionale dello Stelvio. Il gruppo di utenti era formato da dieci persone, con una maggior presenza maschile (sette)
L’ équipe di accompagnamento, che è stata stabile per tutto il periodo, era costituita da una educatrice e un educatore professionali e due volontari, un uomo e una donna.
Il luogo è noto a tutti i partecipanti, ad eccezione di due una nuove presenze, e tutti sono stati in grado di orientarsi in albergo e in paese, essendo l’abitato di S. Caterina modesto, come estensione. Il paese piccolo e le persone conosciute (gli albergatori, i gestori del nostro bar di riferimento, ma anche i negozianti) hanno permesso di soggiornare in un ambiente un ambiente che offre un grado minimo, ma ottimale, di protezione.
Come l’anno scorso abbiamo alloggiato presso l’hotel “Pedranzini” (tre stelle), situato in centro paese, La struttura è risultata pulita ed accogliente, Il gruppo è stato suddiviso in stanze da due, costituite, prima della partenza, sondando le preferenze dei partecipanti e, comunque, in modo da abbinare persone che non avessero problemi di incompatibilità tra loro.
L’ accoglienza della famiglia Pedranzini, è stata, come sempre, eccellente e calorosa ed ha favorito un clima familiare. Il ristorante, vincitore del premio Forchetta D’Oro, ci ha permesso di degustare piatti tipici della zona ed di buona qualità.
Il clima del gruppo è stato molto positivo, le attività sono state scelte in modo condiviso. Gli accompagnatori hanno sempre cercato di coinvolgere e motivare tutti a partecipare alle varie attività per condividere le esperienze, ma sono stati anche attenti a rispettare le esigenze e i desideri individuali concedendo anche la possibilità di astenersi e fare altro, sollecitando e proponendo alternative. In alcune occasione infatti si sono formati due gruppi in base a differenti interessi.
Il contesto in cui siamo inseriti promuove l’emerge della parte più “sana” dei nostri ospiti, i quali danno il meglio di sé anche nell’aspetto esteriore, con una maggior cura nell’igiene e nell’abbigliamento.
La permanenza e l’esperienza comunitaria hanno richiesto a tutti una buona capacità di adattamento, che tutti hanno dimostrato.
I momenti dei pasti vedono tutto il gruppo riunito e puntuale, ma non vi sono regole rigide di comportamento, ovvero la persona che, terminato il proprio pasto, vuole alzarsi per fumare o sgranchirsi le gambe o chiacchierare alla reception con gli albergatori sorseggiando un caffè, è libero di farlo, esattamente come avviene nelle normali dinamiche di un gruppo amicale o di vacanzieri adulti. E questo contesto “normale” è il valore aggiunto di questa esperienza.
Il clima allegro, che ha sempre caratterizzato i momenti a tavola, ha anche coinvolto altri clienti dell’albergo che volentieri si relazionavano con il gruppo. La tavolata ha sempre visto una rotazione di posti, lasciata al libero arbitrio delle persone. Ciò ha permesso una maggior conoscenza, anche attraverso la scoperta del gusto dell’altro.
In generale il gruppo ha avuto uno spirito di insieme con attenzione allo spazio e ai tempi personali. C’era chi manifestava il bisogno di momenti di distanza e autonomia dal gruppo e chi, viceversa, ricercava costantemente la presenza altrui.
Come ogni anno la vacanza è stata per i partecipanti l’occasione di sperimentarsi nella relazione con gli altri, nell’adattamento ad un ambiente diverso da quello abituale, ad orari spesso differenti, e ad attività cui non sono soliti. La possibilità di fare esperienze nuove e di entrare in contatto con nuove realtà è spunto di conoscenza e di apprendimento.
I punti che vale la pena evidenziare sono invariati rispetto alle passate stagioni:
- La fatica: in montagna è inevitabile confrontarsi con questo elemento che comporta e richiede tenacia e perseveranza. Il gruppo ha condiviso la fatica fisica e le diverse persone hanno saputo supportarsi a vicenda.
- La soddisfazione: raggiungere la meta comporta un’emozione in grado di far sparire in quel momento anche la fatica! Questo aspetto è molto importante come esperienza, da ricordare anche in termini di sensazione e di “successo” nonché di aumentata autostima. Per qualcuno, l’arrivare “in cima” ha significato avere a che fare con una sensazione di “pericolo” , immotivata da un punto di vista oggettivo, con cui è stato possibile sia “starci”, sia superarla, andando avanti e non fermandosi.
- Il contatto con la natura: anche inconsapevolmente il contatto con la natura è sempre qualcosa di vivificante, rigenerante. Molte escursioni ci hanno fatto osservare un panorama aperto, vasto, dove lo sguardo poteva scorrere senza incontrare ostacoli. Molti apprezzano il paesaggio e amano poter stare vicino agli animali verso cui mostrano molto affetto. Tali manifestazioni evidenziano uno slancio vitale, di interesse, molto forte da parte di questi utenti.
- Il gruppo si è rivelato una notevole risorsa di condivisione (di fatica, di interessi, di scambi, etc.) e di aiuto reciproco (nelle questioni pratiche ma anche nel sostegno e nell’appoggio) anche nei termini del potersi “riprendere” e correggere a vicenda. Inoltre, la sensazione di contribuire al buon andamento della vacanza fornisce alla persona un positivo ritorno sociale ed aumenta l’autostima
- la cura di sé: questo elemento è stato favorito dalla convivenza in camera e, più in generale, in albergo con altre persone, dall’effetto modeling degli accompagnatori su alcuni utenti in particolare. Per alcune persone si è resa necessaria un’ attenzione da parte degli operatori nello stimolare e supportare una maggior cura di sé relativa al piano strettamente igienico.
- la terapia farmacologica è diventata occasione di accomunamento e nello stesso tempo di differenza (ognuno ha la sua).
- la lontananza dai genitori e dal nucleo familiare La vacanza ha permesso alle persone di (ri)scoprire o di rinforzare la possibilità di svolgere attività in autonomia (a partire, per esempio, dal portarsi la propria valigia e badare alle proprie cose) e di vivere positivamente il distacco dalla famiglia, sopratutto se quest’ultima è “alleata” nell’esperienza che entrambi stanno facendo. Per alcune persone è importante la riconferma che ciò che si lascia si ritrova al rientro, che ci si può staccare senza perdersi.
Attività svolte
Mercoledi 1 luglio 2015
- Arrivo all’albergo “Pedranzini” per pranzo
Dopo pranzo prendiamo possesso delle stanze,sistemazione bagagli e relax per
circa due ore. Alcuni utenti hanno necessità di dormire, dopo quasi cinque ore di viaggio e una alzata molto mattiniera.
Nel pomeriggio passeggiata nei boschi del paese. Serata trascorsa a chiacchierare e giocare a carte in albergo,
Giovedi 2 luglio 2015
- Passeggiate delle Tre Cappellette. Passeggiata facile, ma che richiede un po’ di sforzo e resistenza per la parte in salita. Un po’ di lamentele, ma anche tanti reciproci incoraggiamenti e tutti ce l’hanno fatta! Sosta alle varie cappellette e alla cascata. Rientro per pranzo.
- Nel pomeriggio visita con guida al Museo Vallivo Valfurva, a S. Antonio, dove sono ricostruiti gli antichi ambienti domestici e lavorativi della comunità montana locale e dove abbiamo avuto occasione di vedere il funzionamento degli antichi mulini ad acqua. Il museo l’avevamo già visitato in passato, ma il gruppo ha scelto di tornarci, un po’ perché qualcuno non lo ricordava, un po’ per le persone nuove, ma sopratutto perché è un ambiente che piace molto. I nuovi partecipanti hanno apprezzato molto la visita, si sono posti in modo attivo, ponendo domande pertinenti alla guida.
Venerdi 3 luglio 2015
- Nordic walking: un gruppo di persone sceglie di fare questa attività, un altro gruppetto minoritario rimane ad osservare la parte preparatoria (alcuni la svolgono anche) e al momento della passeggiata con i bastoncini, si reca al Centro La Fonte (bar, parco giochi, ristoro, ecc..). L’attività di Nordic Walking prevede una ginnastica di riscaldamento, esercizi per apprendere la tecnica e camminata con i bastoncini. Non è facile eseguire correttamente la tecnica, ma è possibile comunque cimentarsi con i bastoncini e i partecipanti l’hanno trovato divertente.
- Visita alle cantine di produzione dell’amaro Braulio, con guida aziendale. Un interessante e fresca visita che molti hanno apprezzato
Sabato 4 luglio 2015
- Gita sui sentieri dell’ Ables. Escursione che occupa l’intera giornata Dopo aver raggiunto il Rifugio Forni con la jeep, si affronta un primo tratto in salita per poi prendere un sentiero pianeggiante e panoramico. La camminata è lunga, ma facile e alcune persone che affermavano di non essere camminatori e temevano di non farcela si ritrovano in testa al gruppo. Il pranzo si svolge presso il Rifugio dell’Ables (2400mt circa), a base di carne alla griglia, polenta, formaggi, affettati e torta. Il tutto di produzione artigianale. Rientriamo in paese con una camminata di circa due ore, facile e tutta in discesa. Il percorso si svolge in allegria e con qualche canto.
Domenica 5 luglio 2012
- Visita a Bormio per assistere alla sfilata dei mezzi storici militari. Un gruppo di persone vorrebbe provare a salirci e l’operatore riesce ad avere l’autorizzazione addirittura per il trasporto! Cosi un gruppo dei nostri si ritrova a sfilare sui mezzi fra persone che li osservano con ammirazione e pure un po’ di invidia. La sfilata prosegue fino al rifugio Bormio 2000, pranzo al sacco in compagnia dei “soldati”, visita ai dintorni e rientro nel pomeriggio.
L’altro gruppo invece prosegue la visita di Bormio, spingendosi in contrade mai visitate e rivelatesi molto belle. Giro al mercato dell’artigianato e coinvolgimento degli utenti nel trovare un regalo per gli albergatori. La scelta ricade su un oggetto artigianale a forma di albero.
Rientro in albergo per il pranzo. Nel primissimo pomeriggio partenza in jeep per il rifugio Branca, sosta al rifugio con ristoro e proseguimento a piedi fino al rifugio Forni, con attraversamento di piccoli ruscelli, passaggi su pietra e ponti di legno che danno un tocco di avventura. Rientro a S. Caterina in jeep
Ricongiungimento di tutto il gruppo e aperitivo con scambi di esperienza e relative foto.
Lunedi 6 luglio 2012
- Gita a Livigno che occupa l’intera giornata. Pur essendo una meta già visitata, l’attività è stata proposta dalla maggioranza del gruppo e l’escursione è piaciuta molto. Abbiamo fatto il panoramico percorso lungo il lago e pranzato nei pressi di un ristoro. Nel pomeriggio consueto giro a Livigno con soste per lo shopping personale. Rientro in albergo in serata.
Dopo cena torneo di cruciverba gigante
Martedi 7 luglio 2011
- Mattina: visita al laboratorio di un artigiano locale, autore di diverse opere in legno, automatizzate, che hanno come protagonista Pinocchio e installate nella strade di S. Caterina e di altri comuni. Molti sono curiosi e pongono domande all’artigiano, tutti ammirano gli oggetti e i dettagli ad incastro che ci mostra il nostro ospite, il quale ci offre in dono, per l’associazione, oggetti decorativi
- Pomeriggio: un gruppo desidera un ultima visita a Bormio, visita del borgo e ultimi acquisti da parte di alcuni utenti che hanno oramai negozi di “fiducia”
L’altro gruppo di persone rimane a S. Caterina: qualcuno riposa, qualcuno chiacchiera nella hall, qualcuno passeggia nei dintorni.
Prima di cena inizio preparazione delle valige.
Terminata la cena , torta e regalo a sorpresa per il compleanno di un utente, che ricambia recitando una poesia
Dopo cena serata al nuovo pub del paese.
Mercoledi 8 LUGLIO 2012
- Ultimazione bagagli e mattinata a S. Caterina: un gruppo sceglie la passeggiata verso il ponte dei Sospiri, in direzione del paese di S. Antonio, attraverso un sentiero immerso nei boschi, e un altro in paese. Il clima però volge a nostro sfavore con forte pioggia, rientriamo in albergo, chi gioca a carte, chi legge, chi si intrattiene con altri clienti. Durante il pranzo quasi tutti si dicono dispiaciuti della fine della vacanza ed esprimono verbalmente gratitudine verso l’associazione per questa opportunità. Molti dicono che vorrebbero fosse più lunga. Qualcuno afferma che sarà triste tornare a casa e mangiare da soli.
Finito il pranzo, prendiamo il caffè nella hall e chiamiamo gli albergatori per consegnarli il nostro regalo con un biglietto di ringraziamento. L’affetto dimostrato fa commuovere i proprietari e una utente in particolare si lascia andare al pianto, cerca un po’ di consolazione nell’operatrice e poi recupera il buon umore.
Il viaggio di rientro non presenta problemi.